Menofilia

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Li chiamano bloodhounds (alla lettera, ‘mastini del sangue’), come i cani da caccia. Ma si tratta di uomini con una passione particolare: la menofilia.

Ovvero, l’attrazione erotica per il sangue mestruale.

Un’inclinazione che va a toccare quello che, praticamente in tutto il mondo, è di fatto ancora un tabù.

E, forse, proprio per questo motivo c’è chi lo trova particolarmente eccitante.

DALLA BIBBIA AI SOCIAL NETWORK

Il tabù nei confronti delle mestruazioni ha una storia lunga e ininterrotta, che comincia dai primi testi religiosi e arriva fino ai social network.

Se nel Levitico, ad esempio, si afferma che «Se c’è un uomo che giace con una donna mestruata e scopre le sue nudità, entrambi devono essere ripudiati dalla loro gente», su Instagram la 22enne Rupi Kaur è stata censurata per aver postato una foto dove mostrava una tuta macchiata.

Eppure, la menofilia non è un fenomeno così raro.

Anzi, il fatto che tante culture e religioni si siano affannate a proibirla nel corso dei decenni, testimonia che è sempre esistita un’inclinazione più o meno diffusa nei suoi confronti.

Forse in virtù di una sfida alle regole, forse per l’attrazione esercitata da un elemento che racchiude significati ancestrali di vita e di morte.

La mestruazione, in fondo, è il momento più evidente e invasivo del ciclo nell’arco di tutti i suoi (circa) 28 giorni.

ATTRAZIONE ANCESTRALE

Se persino un romanzo erotico mainstream e in fin dei conti inoffensivo come 50 sfumature di grigio descrive i protagonisti mentre lui sfila con i denti l’assorbente interno di lei, questo sta a significare che lo sdoganamento definitivo è sì vicino, ma non ancora compiuto: Hollywood si è rifiutata di portare sul grande schermo quella scena, come in fondo aveva già deciso di annacquare la raffigurazione della pratiche più o meno sadomaso.

Ma la menofilia, in realtà, non ha nulla a che vedere con istinti violenti, come potrebbe far pensare la presenza del sangue: secondo alcuni, come chi pratica quella particolare forma di sesso tantrico che va sotto il nome di karezza, il mestruo serve a cementare la relazione romantica degli amanti.

Il merito, probabilmente, va a quel portato antropologico e simbolico che il sangue porta con sé e a cui abbiamo già accennato.

Poiché il maschio è escluso dalla possibilità di concepire dentro di sé, potrebbe assecondare il desiderio inconscio di sentirsi più partecipe di questo evento, o comunque della sua idealizzazione.